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WITHANIA
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Withania o Ashwagandha: proprietà e benefici

Assomigliano all'alchechengi i frutti della Withania somnifera, conosciuta come ashwagandha, ginseng indiano o ciliegia d'inverno. Proprio come l'alchechengi, ma anche come i pomodori e le melanzane, questa pianta dai fiorellini gialli fa parte della famiglia delle Solanaceae.

Diffusa nelle zone secche delle regioni sub-tropicali e originaria di Nord Africa e India, l'ashwagandha è da sempre usata dalla medicina tradizionale indiana. Secondo l'Ayurveda la polvere delle sue radici è utile per migliorare vigore e forza, attenuare la fatica, combattere la tensione e innalzare la concentrazione. Anche gli studi scientifici si sono focalizzati sulle possibili azioni anti-fatica. In particolare, come riconosciuto dal Ministero della Salute, l'assunzione di estratto di radici di ashwagandha può aiutare a tenere a bada la stanchezza fisica e mentale, promuovere il rilassamento, favorire le naturali difese dell'organismo.
Ma non è tutto: molte ricerche dedicate al gingseng indiano si sono focalizzate sui witanolidi, principi attivi di cui è allo studio il ruolo di antiossidante naturale. Infine, alcuni scienziati si stanno interessando agli effetti che l'ashwagandha potrebbe avere su invecchiamento e obesità.
Insomma, i possibili campi di applicazione sono tanti, come si evince dagli studi riportati quale esempio del moltiplicarsi delle indagini sulla pianta.

Uno studio dedicato all'allenamento di resistenza

Pubblicato nel 2015, uno studio clinico randomizzato, prospettico, in doppio cieco, controllato con placebo, si è focalizzato sui possibili effetti nell'ambito dell'allenamento di resistenza. I partecipanti erano 57 uomini di età compresa tra 18 e 50 anni, tutti poco abituati a questo tipo di attività fisica. Divisi in due gruppi, hanno ricevuto due volte al giorno un placebo oppure 300 mg di estratto di radice di ashwagandha. Tutti, per otto settimane, sono stati sottoposti ad allenamento di resistenza, misurando all'inizio e alla fine del periodo la forza muscolare, la dimensione del muscolo, la composizione corporea, i livelli sierici di testosterone e il recupero muscolare.
Rispetto a chi ha ricevuto il placebo, il gruppo trattato con ashwagandha risulta che abbia registrato un aumento significativamente maggiore della forza muscolare e della dimensione del muscolo di braccia e torace. Non solo: in questo gruppo sono stati notati anche una riduzione del danno muscolare indotto dall'esercizio, un aumento del livello di testosterone e una riduzione della percentuale di grasso corporeo, in misura significativa rispetto al gruppo di controllo.

fonte scientifica

Un possibile alleato contro lo stress cronico

In Asia la Withania somnifera è tradizionalmente usata per combattere gli stati legati allo stress. Partendo da questo spunto, uno studio indiano ha analizzato gli effetti dell'estratto di radice e foglia in soggetti che soffrono di stress cronico, dividendoli in un gruppo placebo e uno di trattamento. I livelli di stress sono stati valutati prima di iniziare, dopo 30 giorni e dopo 60 giorni: nei partecipanti trattati con l'ashwagandha sarebbero diminuiti significativamente i livelli di stress, il cortisolo sierico, la proteina sierica C reattiva, la frequenza del polso e la pressione sanguigna.

fonte scientifica

Una revisione di studi: benefici cognitivi negli anziani

Alcuni scienziati di Singapore hanno pubblicato, nel 2020, una revisione di cinque studi clinici che si erano occupati dell'uso dell'ashwagandha per migliorare il declino cognitivo negli anziani: ci sarebbero alcune prime prove cliniche a supporto dei benefici legati all'integrazione di Withania somnifera. Stando a quanto riportato nelle ricerche analizzate, l'estratto di ashwagandha potrebbe migliorare le prestazioni nei compiti cognitivi, le funzioni esecutive, l'attenzione e i tempi di reazione, con effetti collaterali minimi.

fonte scientifica

Possibili benefici su memoria e funzioni cognitive

Pubblicato nel 2017 sul Journal of Dietary Supplements, uno studio prospettico, randomizzato, in doppio cieco, indaga l'efficacia dell'uso dell'estratto di radice di ashwagandha nel miglioramento della memoria e delle funzioni cognitive. Per otto settimane i 50 partecipanti sono stati trattati con estratto di radice (300 mg due volte al giorno) oppure con un placebo. Secondo i ricercatori, il gruppo che assumeva l'estratto avrebbe mostrato miglioramenti significativi rispetto al gruppo placebo: sia nella memoria immediata sia in quella generale, nonché nella funzione esecutiva, nell'attenzione sostenuta e nella velocità di elaborazione.

fonte scientifica

Allo studio l'attività antinfiammatoria dei witanolidi

Una review statunitense del 2016 suggerisce che i witanolidi, cioè i principi attivi estratti dalla Withania somnifera, potrebbero trovare applicazione clinica in caso di malattie croniche mediate dall'infiammazione, come artrite, malattie autoimmuni, cancro, patologie neurodegenerative e neurocomportamentali. I witanolidi infatti sono composti di derivazione naturale dalle alte potenzialità antinfiammatorie, che finora hanno mostrato negli studi in vitro o nei modelli animali una notevole attività biologica con effetti collaterali minimi.

fonte scientifica

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