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Probiotici e benessere intestinale

È capitato a tutti di ricevere, insieme alla prescrizione dell'antibiotico, il suggerimento di assumere anche i fermenti lattici, ossia i probiotici.

Perché? La spiegazione arriva diretta dall'etimologia dei termini.
La parola antibiotici viene dal greco anti bíos, «contro la vita», e infatti gli antibiotici sterminano i batteri, quelli pericolosi ma anche quelli utili, mettendo a soqquadro l'equilibrio del microbiota. La parola probiotici, invece, deriva da pro bíos, «a favore della vita»: microrganismi vivi che apportano benefici alla salute.
Dopo un'infezione o un trattamento antibiotico, il microbiota si inaridisce: per questo viene suggerita un'integrazione di probiotici che, come riconosce anche il Ministero della Salute, aiuta a far rifiorire la flora intestinale.
Secondo vari studi, dai probiotici trarrebbe vantaggi anche chi soffre di alcuni disturbi gastrointestinali, dato che certi ceppi batterici (come Lactobacillus e Bifidobacterium) sembrano in grado di inibire la crescita dei microrganismi patogeni correlati a determinate infezioni gastrointestinali. Di seguito, qualche esempio di ricerche che indagano proprio questo aspetto.

Le proprietà probiotiche di Lactobacillus e Bifidobacterium

Esistono innumerevoli tipi di probiotici. Uno studio italiano, dell'Università Milano-Bicocca, ha passato in rassegna le proprietà probiotiche di ceppi di Lactobacillus e Bifidobacterium valutandone gli effetti in vitro, per stabilire quali abbiano le performance migliori e possano essere suggeriti per l'integrazione. Dalle analisi fatte sarebbe emerso che i tre ceppi con i rendimenti migliori tra quelli esaminati sono Lactobacillus plantarum PBS067, Lactobacillus rhamnosus PBS070 e Bifidobacterium animalis subsp. lactis PBSO75. I ricercatori suggeriscono quindi di concentrarsi, con nuovi studi, sulla somministrazione orale di questi specifici probiotici a pazienti con disturbi intestinali acuti e cronici.

fonte scientifica

Probiotici e sindrome del colon irritabile

I probiotici possono avere un effetto sulla sindrome del colon irritabile associata a costipazione? Se lo è chiesto un team italiano che ha condotto uno studio randomizzato in doppio cieco. Per due mesi a 150 pazienti sono stati somministrati due diverse miscele probiotiche o un placebo. Secondo le analisi microbiologiche fecali, i gruppi che assumevano gli integratori registravano un aumento di probiotici nell'intestino sia nei due mesi di trattamento sia nei 90 giorni successivi, cosa che non accadeva nel gruppo di controllo. Le conclusioni suggeriscono quindi che l'assunzione di probiotici abbia effetti sulla composizione del microbiota in chi soffre di sindrome del colon irritabile associata a costipazione.

fonte scientifica

Un ruolo promettente nel trattamento delle malattie intestinali

Come spiega uno studio pubblicato nel 2019, i probiotici (inclusi batteri e lieviti) sono microrganismi vivi che hanno dimostrato effetti benefici sulla salute umana. Negli ultimi anni, le prove cliniche e gli esperimenti in vivo si sono concentrati sui probiotici nei trattamenti adiuvanti per diverse malattie intestinali. Dalle evidenze ottenute, pare che i probiotici potrebbero modellare il microbiota intestinale favorendo un migliore controllo di varie malattie intestinali, oltre che la promozione del benessere generale.

fonte scientifica

I probiotici contro la stitichezza?

Si stima che due italiani su dieci soffrano di stispi. La stitichezza è infatti un disturbo gastrointestinale molto comune e fastidioso, che può essere collegato a un'alterazione della motilità gastrointestinale. Negli anni parecchi studi si sono concentrati sugli effetti dei probiotici sulla stitichezza mostrando risultati promettenti, anche se non c'è ancora certezza su come funzionino i meccanismi di azione. Uno studio del 2017 suggerisce che tra i numerosi fattori a cui è collegata la normale motilità intestinale ci sia anche il microbiota gastrointestinale e che, dunque, un suo squilibrio possa portare a sintomi di stipsi. Secondo i dati raccolti, per esempio, gli adulti con costipazione funzionale hanno un numero significativamente ridotto di bifidobatteri e lattobacilli nei campioni di feci.

fonte scientifica

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