E DIGESTIONE
Le
ricerche suggeriscono che potrebbe avere anche un ruolo
di antiossidante generale per i fumatori, per la pelle secca
e per le malattie ricorrenti, grazie ai suoi possibili effetti
sulle difese naturali dell'organismo. Nelle banche dati delle
pubblicazioni scientifiche l'uva spina indiana ha fatto capolino relativamente di recente, ma
con il nuovo millennio si è assistito a una crescita costante di ricerche dedicate. Di seguito
sono citati, a mo' di esempio, alcuni studi che suggeriscono i lavori
in corso.
Secondo i dati raccolti dallo studio, quindi, l'assunzione di uva spina indiana potrebbe
essere collegata a un miglioramento delle funzioni endoteliali (l'endotelio è il tessuto che
riveste la superficie interna dei vasi sanguigni, dei vasi linfatici
e del cuore) e a una riduzione dello stress ossidativo.
Lo studio si è chiesto se l'integrazione con un estratto di uva spina indiana potesse
ridurre lo stress ossidativo
nei pazienti con uremia, vale a dire lo stadio terminale dell'insufficienza renale. I
risultati ottenuti dai ricercatori
suggeriscono che l'integrazione potrebbe aumentare il potere antiossidante plasmatico e
ridurre lo stress ossidativo, mentre non ci sarebbero effetti sulla funzionalità epatica o
renale.